Collutorio alla clorexidina
Vediamo le principali caratteristiche ed utilizzi del collutorio alla clorexidina.
La clorexidina è un potente antibatterico sintetizzato le cui caratteristiche la rendono particolarmente adatta all’impiego in ambito odontoiatrico e nella formulazione di presidi per l’igiene orale come i collutori medicati i quali devono essere utilizzati in base alle indicazione del dentista, per scopi ben precisi e per periodi di tempo circoscritti.
Nella composizione del collutorio la ritroviamo come gluconato di clorexidina in differenti percentuali in base allo scopo per cui viene impiegata.
Caratteristiche del collutorio alla clorexidina
Azione battericida
Elimina i batteri patogeni in maniera più efficace rispetto ad altre sostanza come ad esempio il triclosan (indicato come potenzialmente nocivo da differenti fonti);
Lega bene con i tessuti molli
Riesce a permeare i tessuti molli ed a rimanervi a lungo (circa 8-12 ore). In questo lasso di tempo, la clorexidina viene rilasciata piano piano nel cavo orale e questo fa si che l’azione antibatterica venga protratta per tutta la giornata. In altre parole l’eliminazione dei batteri non viene eseguita solo durante gli sciacqui ma dura per molte ore.
Azione batteriostatica
Durando molte ore, l’azione battericida del collutorio alla clorexidina si trasforma in batteriostatica ovvero contribuisce al mantenimento del corretto equilibrio della flora batterica che abita la nostra bocca impedendo ai microbi patogeni di prendere il sopravvento.
Differenti concentrazioni per differenti utilizzi
In farmacia ed in parafarmacia esistono diversi tipi di collutorio alla clorexidina, prodotti da differenti marchi ma, a parte il brand, e la pubblicità che ne evidenzia alcuni in particolare, i collutori si differenziano per la quantità, o percentuale, di clorexidina in essi contenuti:
Collutorio alla clorexidina 0,05% – 0,12%
- Utilizzato a scopo di prevenire la piorrea, gengivite e parodontite;
- Si ipotizza la sua azione anti-carie poiché tende a limitare l’accumulo della placca;
- Coadiuvante nel trattamento dell’alitosi;
- Terapia di complemento nel trattamento della xerostomia (secchezza della bocca o delle fauci);
- Utilizzata durante le manovre di igiene orale domiciliare per spazzolare la lingua ed uccidere così i batteri che vi si nascondono;
Collutorio alla clorexidina 0,2%
- Prima di un intervento di chirurgia odontoiatrica per abbattere la carica batterica nel cavo orale;
- Dopo 24 ore da un intervento chirurgico che ha interessato la bocca per mantenere il giusto equilibrio della flora batterica del cavo orale (ad esempio dopo l’apicectomia);
- Per la detersione del canale radicolare durante la devitalizzazione di un dente (anche se è più utilizzato l’ipoclorito di sodio ) o la levigatura delle radici
- Per la disinfezione delle tasche gengivali;
- A titolo preventivo di infezioni dell’alveolo dentale, ciste o granuloma dopo aver subito un’estrazione dentale;
- Per curare le afte;
- Allo scopo di guarire le ulcerazioni e le piaghe da decubito causate dall’instabilità della protesi mobile o dentiera;
Collutorio alla clorexidina 0,3%
Nel momento in cui scriviamo l’articolo esiste un brand (marchio) che produce e commercializza un collutorio alla clorexidina 0,3%. Si tratta di una concentrazione più elevata rispetto a quelle viste finora e bastano – a detta della casa produttrice – solo 15 secondi (e non oltre) di sciacqui affinché il collutorio faccia effetto e non incorrere nei potenziali effetti collaterali che la clorexidina provoca.
Azione anti carie della clorexidina
Poiché la causa della carie è, principalmente, la produzione di acidi e tossina da parte dei batteri presenti già presenti nella bocca ed agglomerati nella placca, si può essere tentatiti di pensare che la clorexidina possa svolgere un’importante azione anticarie poiché in grado di eliminare detti batteri.
Purtroppo così non è (o ,almeno, non è stato ancora documentato) poiché la carie non è causata solo dall’azione dei batteri cariogeni bensì da tutta una serie di concause la cui simultanea presenza porta alla formazione della malattia che buca i nostri denti.
L’assoluta certezza degli effetti collaterali del collutorio alla clorexidina e possibili interazioni che il suo uso od abuso crea come ad esempio: l’anomala pigmentazione dei denti, bruciore nel cavo orale, ulcerazioni etc. unitamente alla mancata certezza dell’azione di prevenzione nei confronti della carie, fa si che molti dentisti siano favorevoli all’uso di clorexidina per i risciacqui solo in determinate circostanze e non, invece, a scopo preventivo.
L’unico vero mezzo per prevenire la carie era e rimane l’igiene orale domiciliare ovvero: il corretto utilizzo dello spazzolino da denti con un dentifricio di qualità e la pulizia degli spazi interprossimali con il filo interdentale (almeno 2 volte al giorno di cui una prima di andare a dormire).
Corretto utilizzo
E’ importantissimo rispettare le modalità di utilizzo del collutorio alla clorexidina per fare in modo che questo ci garantista il massimo effetto per risolvere il problema per cui lo si impiega.
Abbiamo preparato una breve lista di indicazioni:
- il prodotto non deve essere diluito con acqua per effettuare gli sciacqui bensì deve essere versato direttamente nel misurino, fornito nella confezione, puro, nello stato in cui si trova all’interno del flacone;
- Il collutorio non deve essere deglutito per nessuna ragione;
- Non deve essere impiegato assieme a dentifrici i cui componenti possono alterare, se non vanificare, l’azione battericida del collutorio alla clorexidina per cui è vivamente consigliato spazzolare i denti, passare il filo interdentale e solo dopo 30/60 minuti effettuare i risciacqui con il collutorio medicato per fare in modo che la sostanza attiva in esso contenuta venga assorbita dai tessuti molli e non alterata da altre sostanze;
Posologia
Anche se non è necessaria la ricetta medica per acquistare collutorio alla clorexidina, bisogna ricordare che si tratta di un farmaco vero e proprio e, come tale, bisogna rispettarne la posologia indicata dal medico oppure dal bugiardino (foglietto delle istruzione per l’uso) contenuto nella confezione.
La concentrazione che va dall’0,05% allo 0,12% deve essere tenuta in bocca per un massimo di 50/60 secondi affinché il principio attivo possa svolgere la sua azione battericida durante il risciacquo e, allo stesso tempo, venga anche assorbito dai tessuti molli per poi essere lentamente rilasciato nelle 8-12 ore successive andando a completare il suo lavoro con l’azione batteriostatica.
Man mano la quantità di clorexidina contenuta nel collutorio sale, diminuisce il tempo che il collutorio stesso deve essere tenuto in bocca: allo 0,2% non bisogna superare i 30 secondi mentre nella concentrazione massima che troviamo sul mercato per l’uso odontoiatrico, 0,3%, bastano 15 secondi ed è fortemente sconsigliato andare oltre.
Una volta conosciuta la tempistica dei risciacqui con il collutorio alla clorexidina, è altresì, necessario conoscere la frequenza con cui farne uso ed il periodo massimo di utilizzo.
Proprio per il forte potere del principio attivo, è bene non superare le 2 volte al giorno (mattino e sera) e per un periodo di tempo che non va oltre le 2 o 3 settimane in base alle indicazione del dentista.
Uno dei tanti effetti indesiderati causati dal mancato rispetto della posologia indicata, è dato dall’anomala pigmentazione dei denti. In altre parole, il collutorio con clorexidina utilizzato male macchia i denti poiché scatena un viraggio del colore naturale che, dopo il trattamento, tende al giallo scuro, al marrone e poi al nero (nei casi peggiori).
Collutorio alla clorexidina su Wikipedia