Tipi di dentifricio

tipi di dentifricioI tipi di dentifricio in commercio sono veramente tantissimi, alcuni di questi sono adatti all’uso quotidiano e per lunghi periodi di tempo, mentre altri, più specifici, sono da considerarsi al pari di un medicamento quindi da utilizzare solo in determinate situazione per poi sospenderli e tornare al dentifricio standard.

Ricordiamo che l’utilizzo del dentifricio non è obbligatorio per una corretta igiene orale.

Breve elenco dei differenti tipi di dentifricio

Catalogare i dentifrici è veramente un’impresa titanica poichè i prodotti in commercio nelle farmacie e nei supermercati sono veramente tantissimi. Per stilare questo breve elenco di diversi tipi di dentifricio abbiamo preso in considerazione l’azione svolta dal prodotto.

Dentifricio desensibilizzante

Il dentifricio per denti sensibili solitamente contiene una sostanza chiamata cloruro di stronzio che svolge il lavoro di interrompere la comunicazione tra la polpa  (ovvero la parte in cui sono presenti le terminazione nervose che trasportano il messaggio di dolore) e la parte esterna del dente da cui provengono gli stimoli soprattutto quelli dovuti al caldo od al freddo.

Il cloruro di stronzio andando ad “otturare” i tubuli dentinali, impedisce alle sollecitazioni esterne di arrivare alla polpa. In questo paragrafo stiamo parlando di un problema di sensibilità a livello superficiale, se la sensazione di fastidio o di dolore non dovesse essere tamponata con l’apposito dentifricio è bene consultare quanto prima il proprio dentista di fiducia poiché il problema potrebbe essere più grave.

Dentifricio antitartaro

Il tartaro è formato, principalmente, da concrezioni calcaree a loro volta formate dalla precipitazione di sali inorganici di cui la maggior parte è rappresentata da sali di calcio contenuti all’interno della saliva.

Dal punto di vista estetico il tartaro è particolarmente sgradevole poiché crea una patina gialla o marrone estremamente dura tra il dente e la gengiva (margine gengivale).

Solo la procedura di detartrasi fatta dal dentista o dall’igienista dentale è in grado di rimuovere le incrostazioni di tartaro e con esso anche il problema dell’alitosi.

Alcuni tipi di dentifricio contengono pirofosfati allo scopo di impedire ai sali di calcio di trasformarsi in concrezioni quindi in tartaro.

Dentifricio antiplacca

L’ingrediente antibatterico più diffuso nella composizione del dentifricio antiplacca è la clorexidina. Non si deve pensare però che utilizzando sempre una pasta dentifricia alla clorexidina si fa prevenzione contro la carie poiché se da una parte è vero che questo componente è estremamente efficace contro i batteri responsabili della carie, è altrettanto vero che, il dentifricio che lo contiene non può essere utilizzato per lunghi periodi.

Il dentifricio con tale sostanza non deve essere impiegato per più di 14/21 giorni consecutivi e poi di deve passare ad uno generico.

Il motivo dell’avvicendamento dei due tipi di dentifricio è motivato dal fatto che la clorexidina, a lungo andare, può modificare la pigmentazione (colorazione) dei denti facendoli apparire più scuri (marroncini).

Dentifricio sbiancante

Riguardo al dentifricio sbiancante, esistono differenti scuole di pensiero sui componenti che dovrebbero essere ricompresi ma, soprattutto sulla sua effettiva efficacia.

In alcuni tipi di dentifricio sbiancante è la forza abrasiva delle microsfere contenute nel dentifricio che, a contatto con la superficie del dente, riescono ad eliminare le macchie più superficiali, provocate da particolari bevande come il te ed il caffè oppure dalla nicotina contenuta nel fumo delle sigarette.

Proprio a causa dell’elevato potere abrasivo, detti dentifrici non dovrebbero essere utilizzati per lunghi periodi poiché possono provocare danni allo smalto della corona dentale.

In altri casi, l’effetto schiarente non è attribuito all’abrasività bensì ad altre sostanze chimiche o naturali.

Dentifricio naturale

Accanto ai numerosissimi tipi di dentifricio prodotti dalle case farmaceutiche come ad esempio Mentadent, AZ, Colgate, Oral-B, Pasta del capitano etc. il mercato offre tutta una serie di dentifrici naturali che vengono preferiti da molti per svariate ragioni:

  • non contengono coloranti, aromi artificiali o sostanze sintetiche;
  • non sono testati sugli animali;
  • sono completamente biodegradabili;
  • non contengono fluoro;
  • non contengono sostanze potenzialmente nocive come clorexidina e triclosan ancora oggetto di dibattiti e studi.

Appartengono alla categoria del dentifricio naturale anche il dentifricio alle erbe ed quello fatto in casa (fai-da-te) che, ultimamente sta riscuotendo grande successo.

Concludendo sui diversi tipi di dentifricio

Indipendentemente dal tipo di dentifricio scelto, ricordiamoci che esso ha solo la funzione di strumento di complemento e che la placca batterica si rimuove con lo spazzolino da denti e con il filo interdentale. La vera differenza tra denti puliti e sporchi la fa il modo di spazzolare i denti a cui abbiamo dedicato un apposito articolo. La corretta igiene orale deve essere completata con la pulizia dentale dal dentista (detta anche pulizia dentale professionale) in base alle personali esigenze.

Tipi di dentifricio su Wikipedia

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